Quattro isole, un solo spirito: quello dell’Aloha. Il nostro viaggio nelle Hawaii è stato un crescendo di emozioni: ci siamo innamorati di Maui, tra crateri e strade panoramiche mozzafiato (leggi qui l’articolo), siamo rimasti affascinati dalla forza della natura su Big Island, tra vulcani attivi e spiagge nere (leggi qui l’articolo), e ci siamo rilassati nelle atmosfere autentiche e selvagge di Kauai (leggi qui l’articolo).
Ed eccoci ora su Oahu, l’ultima tappa di questo viaggio indimenticabile. L’isola più popolosa e vivace dell’arcipelago, dove la natura incontra la città, dove puoi iniziare la giornata facendo surf e finirla con un tramonto mozzafiato. È l’isola delle contraddizioni, delle meraviglie e dei contrasti. E siamo pronti a viverla fino in fondo.
Itinerario ad Oahu, l’isola più famosa delle Hawaii
Oahu, l’isola più famosa delle Hawaii, è il cuore pulsante delle Hawaii. È qui che si concentra gran parte della popolazione, è qui che sorge Honolulu, l’unica vera città dell’arcipelago, ed è sempre qui che la cultura locale si intreccia con la modernità, creando un equilibrio sorprendente, un mix perfetto di natura, storia e cultura.
In questi 5 giorni, abbiamo cercato di assaporare ogni lato di Oahu: dalle escursioni più iconiche, alle spiagge nascoste, tuffi nella storia e crateri vulcanici. Ecco il nostro itinerario giorno per giorno.
Giorno 1 – Koko Crater
Il nostro primo giorno a Oahu comincia con una delle escursioni più iconiche (e faticose) dell’isola: la scalata al Koko Crater Railway Trail. Atterriamo in mattinata da Big Island, recuperiamo la macchina a noleggio, ci dirigiamo verso la costa est e, senza troppi indugi, ci mettiamo subito in cammino. Il sentiero del Koko Crater è semplice nella teoria, ma impegnativo nella pratica: si tratta di salire un vecchio binario ferroviario militare, con 1.048 gradini in legno che si arrampicano verticalmente sul fianco del cratere. Non è proprio una passeggiata, soprattutto con il sole pomeridiano, ma ogni passo ci avvicina a uno dei panorami più spettacolari dell’isola. La salita è dura ma vista migliora gradualmente ad ogni curva e dall’alto si apre una visuale a 360 gradi dell’isola. Abbiamo programmato la scalata nel tardo pomeriggio per goderci il tramonto dalla cima, e l’intuizione si rivela perfetta. Il tramonto dal Koko Crater è un momento che si stampa nella memoria: vedere il sole scendere piano sull’orizzonte, con Honolulu da una parte e l’infinito blu del Pacifico dall’altra, è un modo meraviglioso per iniziare l’esplorazione di Oahu. La discesa, fatta praticamente al buio, è molto più rapida. Domani ci aspetta un altro bella passeggiata dell’isola, quindi andiamo a riposarci!
Giorno 2 – Diamond Head e Pearl Harbour
Dopo una bella dormita ristoratrice, il nostro secondo giorno a Oahu comincia presto, con la sveglia puntata all’alba. Oggi ci aspettano due dei luoghi più significativi e simbolici dell’isola: il Diamond Head e Pearl Harbor.
Ci dirigiamo subito verso uno dei crateri più famosi delle Hawaii, il Diamond Head, visibile da tutta Waikīkī. L’ingresso al parco richiede prenotazione online e un piccolo contributo (5$ a persona + 10$ per il parcheggio). Il sentiero, lungo circa 3 km A/R, si snoda all’interno del cratere e poi si arrampica lungo la parete fino al vecchio posto di osservazione militare in cima. Nonostante il percorso sia relativamente breve, è piuttosto ripido in alcuni tratti, con scale strette e gallerie buie. Ma la fatica svanisce non appena arriviamo in cima: la vista panoramica su Honolulu e sull’oceano è impagabile. Ci fermiamo un bel po’ a goderci la brezza e a scattare qualche foto, poi scendiamo con calma. Un consiglio: fatelo la mattina presto, sia per evitare il caldo che la folla (dopo le 9 comincia ad affollarsi parecchio).
Appena scesi andiamo a fare colazione da Denny’s: uova, pancakes e toast! Successivamente ci rimettiamo in macchina in direzione Pearl Harbor, nella zona occidentale di Honolulu. Pearl Harbor è uno di quei luoghi che ti colpiscono nel profondo. È più di un sito storico: è memoria viva. All’arrivo, ci registriamo per la visita all’USS Arizona Memorial, che include un breve documentario introduttivo, una traversata in barca fino al memoriale vero e proprio (sospeso sopra i resti visibili della nave affondata), e un momento di silenzio. È toccante, soprattutto vedere l’olio ancora emergere lentamente dall’acciaio arrugginito, come se la nave stesse ancora piangendo. Oltre al memoriale, il Visitor Center offre mostre ben curate sulla storia dell’attacco del 7 dicembre 1941 e sul ruolo delle Hawaii nella Seconda Guerra Mondiale. Se avete tempo extra, è anche possibile visitare altri siti come il sottomarino USS Bowfin o la USS Missouri, ma noi ci limitiamo alla parte principale. Dopo un pomeriggio così intenso, rientriamo lentamente verso Waikīkī Beach, per vedere il tramonto e fare una passeggiata in spiaggia.
Giorno 3 – North Shore e Luau
Oggi ci lasciamo alle spalle la città per esplorare la parte più selvaggia e spirituale dell’isola: la North Shore, con le sue spiagge leggendarie, le valli tropicali e quell’atmosfera rilassata che ti fa dimenticare l’orologio. È il cuore dell’anima surf di Oahu, ma anche un luogo dove la cultura hawaiana vive ancora con autenticità.
Partiamo in mattinata, guidando lungo la costa nord-ovest attraverso paesaggi verdi e poco costruiti.
La nostra prima destinazione è Sunset Beach, dove vorremmo fare un bagno ma quella mattina è stato avvistato uno squalo proprio li! Quindi rinunciamo!
Poi raggiungiamo la Waimea Valley, un luogo sacro per la cultura nativa hawaiana, oggi trasformato in una riserva botanica e archeologica. L’ingresso è a pagamento, ma se compri il ticket per il loro Luau puoi entrare gratis! L’ingresso comprende il sentiero (facile e accessibile a tutti) che attraversa una foresta tropicale lussureggiante, ricca di fiori esotici, alberi enormi e antichi templi nascosti nella vegetazione. All’interno abbiamo trovato una guida molto simpatica che ci ha insegnato i giochi tipici hawaiani, facendoceli anche provare, e ci ha raccontato anche molte storie interessanti.
Alle 17:00 finalmente torniamo all’ingresso per partecipare al Toa Luau, prenotato in precedenza, uno dei più autentici e ben curati di tutta l’isola di Oahu. Il Luau è una festa tradizionale tipica delle Hawaii, un momento di condivisione e celebrazione che unisce cibo, musica, danza e cultura locale, si chiamava così per via di dei piatti che venivano serviti durante questa festa. Rispetto ai luau più turistici di Waikīkī, qui l’atmosfera è più intima, rispettosa e legata alla cultura nativa. Il pacchetto include cena (buffet abbondante con piatti tipici come kalua pig, poke, taro, pollo al cocco), attività tradizionali (come intrecciare foglie di palma o preparazione dei piatti tipici o come si balla la hula), e ovviamente lo spettacolo (Polynesian Show)! Il momento clou è sicuramente il fuoco danzante, che lascia tutti a bocca aperta. Ma anche le hula, i racconti mitologici, le musiche dolci e potenti, e il tramonto che colora il cielo sopra la valle, creano un’esperienza emozionante e coinvolgente. Prezzo 115$ a persona, caro ma da fare una volta nella vita!
Giorno 4 – Spiagge di Ko Olina e surf a Waikiki Beach
Oggi ci godiamo una giornata all’insegna dell’acqua. Ci svegliamo con calma e ci dirigiamo verso la costa ovest dell’isola, dove si trovano le famose lagune di Ko Olina. Si tratta di quattro baie artificiali, costruite per proteggere la costa dal moto ondoso, ideali per chi cerca mare calmo, sabbia dorata e un’atmosfera super tranquilla. Nonostante siano vicine a resort di lusso (come l’Aulani Disney o il Four Seasons), le lagune sono accessibili al pubblico. Arrivare presto è essenziale per trovare parcheggio (i posti liberi sono pochi e molto ambiti). L’acqua è leggermente torbida ma lo snorkeling è molto carino: vediamo un sacco di pesci colorati!
Dopo una bella mattinata di mare, ci mangiamo una bella pasta al tonno preparata da noi, decisamente l’opzione più economica! Ci mancava un bel piatto di pasta!
Nel pomeriggio ci spostiamo sulla famosissima spiaggia di Waikīkī, dove ci aspetta un’altra esperienza imperdibile: il surf. Waikīkī è il posto ideale per principianti o surfer “occasionali” come noi: le onde sono lunghe, dolci e regolari, perfette per imparare o semplicemente divertirsi. Prima di entrare in acqua, però, ci fermiamo per un attimo alla Statua del Duca di Kahanamoku, proprio sulla spiaggia. È il leggendario “padre del surf moderno”, nato a Honolulu, campione olimpico e vero ambasciatore dell’aloha spirit. Salutarlo prima di entrare in mare ci sembra quasi un rito: un gesto di rispetto e di connessione con la storia viva di questo sport.
Poi affittiamo tavole (ci sono tantissimi noleggi direttamente sulla spiaggia) e via in acqua! Tra cadute, risate e qualche onda presa per miracolo, ci divertiamo come bambini. L’acqua è calda, il sole inizia a scendere e tutto è semplicemente… perfetto.
Ceniamo con un pokè vista tramonto in spiaggia e poi ci concediamo una passeggiata serale lungo la Waikīkī Beach Walk, tra musica live, artisti di strada e profumo di cibo che arriva da ogni angolo.
E per concludere la giornata in perfetto stile hawaiano, finalmente proviamo lo Shave Ice! Coloratissimo, freschissimo, e disponibile in tutti i gusti tropicali che si possano immaginare: mango, passion fruit, cocco, lychee e tanti altri! Senza saperlo troviamo subito il più buono della città: Island Vintage Shave Ice, ne proveremo altri ma nessuno batte questo!
Giorno 5 – Arrivederci Honolulu e Waikiki Beach
Ultimo giorno. Niente corse, niente sveglie: oggi ci godiamo Honolulu a passo lento. Ci godiamo una passeggiata nel centro commerciale all’aperto di Waikiki, stiamo un po’ in spiaggia e affittiamo nuovamente le tavole per surfare!
Ci godiamo tutto, lentamente, assaporando ogni attimo che ci resta delle Hawaii.
Per la nostra ultima cena, andiamo da Cheesecake Factory sul presto per saltare la coda e salutiamo gli USA con un bel cheeseburger come si deve (qui lo fanno buonissimo), poi andiamo a vedere il tramonto in spiaggia e infine torniamo dal nostro amico degli Shave Ice più buoni delle Hawaii.
Domani si torna a casa, ma le Hawaii ci restano dentro, con i loro colori, i loro suoni e soprattutto quello spirito chiamato Aloha.
Hai perso i capitoli precedenti? Ecco i link agli altri articoli:
- Kauai, l’isola più selvaggia delle Hawaii
- Itinerario a Maui, Hawaii
- Big Island, l’isola più grande delle Hawaii
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